Il 19 aprile 2023, ad ore 20.30 presso la sede sociale della sezione SAT di Rovereto in Corso Rosmini 53, si terrà una serata su Giancarlo Grassi.
Nato a Condove (Torino), è scomparso a 44 anni nel 1991 per un incidente sui monti Sibillini; gli anni ’70 lo vedono in prima fila fra i principali protagonisti del “Nuovo Mattino”, un gruppo di alpinisti che seguono il “verbo” espresso dall’arrampicata californiana.
È così che la Valle dell’Orco diventa una piccola California dove fioriscono le vie tracciate da Grassi e dai suoi compagni.
È ancora l’anno 1970 che vede aprirsi il secondo importante capitolo della carriera alpinistica di Grassi: coincide con lo sviluppo in Italia della “piolet traction”, ovvero la nuova tecnica di salita su ghiaccio, già sviluppata in Francia ed in Scozia.
Questa serata di SAT Rovereto vuole ricordare questo precursore con un film della Cineteca CAI e con un dibattito sull’evoluzione delle tecniche d’arrampicata su ghiaccio.
Una serata organizzata da SAT Rovereto, dedicata agli adulti, per i bambini.
“La montagna spiegata ai bambini” si sviluppa attraverso dieci capitoli che parlano della montagna, della sua natura, dei suoi abitanti, umani compresi.
L’ultimo capitolo è diverso: porta con sé il messaggio che noi vorremmo dare ai nostri cari lettori. Un messaggio di amore e di rispetto per la montagna, una sorta di testimone che il piccolo o grande lettore dovrebbe far proprio e trasmettere ad altri.
Serata accreditata per la formazione continua per gli insegnanti.
SAT Rovereto è soggetto accreditato o qualificato a realizzare attività formativa a favore del personale della scuola trentina.
L’Associazione “Vivere in Hospice OdV” Hospice Amedeo Bettini di Mori organizza, con lo straordinario contributo di Montura ed il Patrocinio del Comune di Rovereto e della SAT di Rovereto l’incontro con Simone Salvagnin, grande scalatore, atleta della nazionale italiana paraclimbing.
Simone Salvagnin è nato a Schio il 1 settembre 1984, vive e abita a Schio, ai piedi del monte Pasubio e fin da bambino ha frequentato ambienti naturali e montagna, sviluppando coordinazione, sensi e riflessi, divertendosi tra rocce e boschi, e mai avrebbe pensato che quei gesti sarebbe poi diventati una palestra di vita per reagire, attraverso l’esasperazione della sua fisicità, alla retinite pigmentosa, malattia degenerativa della retina che è diventata sua compagna di viaggio dal 2013 e che lo ha portato alla solo percezione di luci ed ombre.
Atleta della nazionale italiana di arrampicata sportiva, Medaglia d’oro e di bronzo (Speed, Lead) ai mondiali di arrampicata sportiva di Arco 2011, categoria paraclimbing non vedente B2. medaglia di Bronzo anche ai mondiali di Parigi 2012 e vincitore degli ultimi 5 campionati Italiani di arrampicata sportiva B2 Lead e Speed.
Simone Salvagnin è il nuovo responsabile federale del settore Paraclimbing ed è anche Portavoce della carta dei diritti dei disabili ONU.
Ama esplorare se stesso attraverso avventure che lo hanno portato a percorrere l’Asia, il Sud America e L’Italia in bici tandem, ed a salire varie vette delle Ande e delle Alpi, raggiungendo quali i 7000 metri di quota con la salita all’Ojos del Salado (m 6893 in Cile)
È un insaziabile curioso ed ama sperimentarsi attraverso l’alpinismo e lo sport in generale, e pensa che i limiti siano solo un punto di partenza e non di arrivo.
“La fatica ti costringe a liberare la mente: è per me fondamentale quindi avere una continua attività fisica per non lasciar assopire gli altri sensi. Sotto sforzo i miei pensieri mi appaiono più limpidi e riesco a concentrarmi molto meglio, è una sorta di meditazione attiva che mi aiuta a prendere più coscienza di me stesso nello spazio, fino a riuscire a dimenticare completamente il mio limite. ”
L’acqua è il primo elemento con cui entriamo in contatto ed è quello che ci accompagna durante tutto il corso della nostra vita.
Ma lo conosciamo davvero?
Cosa sappiamo di questo straordinario bene tanto prezioso alla vita?
Di cosa si compone?
E come fa ad arrivare nelle nostre case?
È sempre uguale a sé stesso o cambia a seconda del percorso che compie?
Una serata alla riscoperta di un bene comune, l’acqua pubblica, su un percorso che si snoda fra fontane custodi di memorie storiche del centro di Rovereto e sulla sorgente.
Lo “Spino, Bene Comune”: un patrimonio prezioso di tutti, offerto alla responsabilità di ciascuno.
Ricchezza territoriale che ti apparirà ancor più rilevante con la desertificazione incombente per la crisi e climatica planetaria.
Da sempre fonte copiosa di una acqua fresca e pura, che affiora a giorno grazie ad una fenditura carsica nelle pendici montane di questo luogo fortunato.
Il 16 marzo 2023, ad ore 20.30 presso la sede sociale della sezione SAT di Rovereto (corso Rosmini 53) si terrà a serata “Donne Alpiniste” che prevede la proiezione di due cortometraggi. Abbiamo scelto di raccontare la storia di Mary Varale, una donna che ha lasciato un profondo solco nella storia dell’alpinismo, e quella di Tamara Lunger, la seconda donna italiana ad aver scalato il K2.
Avremmo potuto scegliere molte, altre figure di donne alpiniste: Silvia Metzeltin, Nives Meroi (serata nel 2017 bellissimo documentario sulla Cengia degli Dei) e molte altre.
Mary Varale è considerata una pioniera del mondo alpinistico femminile italiano per le numerose scalate, la prima nel 1929. Si è legata in cordata con Riccardo Cassin, Emilo Comici e Alvise Andrich. Ha dovuto lottare con il maschilismo imperante nella società e nell’alpinismo della prima metà del Novecento, finché nel 1935 diede le dimissioni dal Centro Alpinistico Italiano. Si era nel pieno del ventennio fascista e rassegnare le dimissioni dal CAI, in aperta polemica con la dirigenza, significava alienarsi le simpatie del regime di cui i vertici dell’associazione erano espressione diretta. Mary Varale lo sapeva e sapeva quali sarebbero state le conseguenze: quella lettera segnò la fine della sua carriera alpinistica.
Forse ci furono altre salite e altri grandi giorni fra le montagne – dopo quel 1935 – ma lei stessa non ne volle tenere traccia alcuna, quasi per una sorta di “damnatio memoriae” rivolta a quel mondo che le era stato tanto caro e che l’aveva delusa e rifiutata.
È durata poco più di dodici anni la vita di Mary Varale scalatrice, ma in quelle intensissime stagioni di montagna, la ragazza in giacchetta rossa ha fatto abbastanza per passare alla storia.
Tamara Lunger, nata a Bolzano nel 1986, figlia di un noto scialpinista italiano, ha vissuto tutta la sua vita sulle montagne. Forse per questo motivo è stato inevitabile che la montagna avesse un’influenza tanto incisiva nella sua vita e diventasse la sua passione. Nel 2014 ha raggiunto la vetta del K2, seconda donna italiana nella storia dell’alpinismo, senza ossigeno e senza portatori.È impegnata nel sociale a favore delle donne, soprattutto con due progetti che qui presentiamo brevemente: Climbing for a Reason.
Un’iniziativa con un profondo risvolto culturale e sociale che prevede l’insegnamento dell’arrampicata alle bambine e ai bambini pakistani della Shigar Valley, la costruzione di una parete di arrampicata, l’attrezzatura di alcune falesie, workshop di nodi e manovre e la donazione di attrezzatura e abbigliamento per scalare. L’obiettivo è quello di garantire loro un futuro migliore, partendo dalle risorse della loro terra.
Fight against the infibulation: si svolge in Tanzania con la realizzazione di un docu-film per sensibilizzare l’opinione pubblica verso un trattamento rispettoso del corpo delle donne presso la popolazione Maasai che invece praticano ancor oggi la mutilazione genitale.
In Facing the limit, Tamara racconta la sua storia.
“Alle giovani di oggi vorrei dire di non ridurre l’alpinismo a semplice seppur affascinante gesto sportivo. L’alpinismo è una forma di cultura, offre molte altre opportunità che si completano, che gratificano anche le meno dotate sportivamente, che si adeguano alle esigenze che mutano nel corso della vita. Rivendicare il diritto di non esserne escluse a priori, non lasciarsi intimorire o condizionare, e prendere le redini di una propria passione nell’andare in montagna: questo il mio augurio”. Silvia Metzeltin
n occasione dell’8 marzo, Festa della Donna e dell’Anno Internazionale della Donna, sono previste, a Rovereto, una serie di iniziative “DIRE, FARE, CAMBIARE” in collaborazione con di Casa delle donne – Nuovo Cineforum – Osservatorio Cara Città – Centro Pace, Ecologia, Diritti Umani – SAT Rovereto – Coop Smart – Fondazione Museo Storico del Trentino e con il patrocinio della Comunità di Valle
DONNE ALPINISTE
Mercoledì 8 marzo al Teatro della Cartiera si terrà uno spettacolo teatrale
LE SIGNORE DELLE CIME: STORIE DI ALPINISTE E DELLE LORO IMPRESE
Spettacolo teatrale di Manuela Fischietti, con Federica Chiusole e Manuela Fischietti. Musiche dal vivo con il Coro “S. Ilario”.