30 MARZO 2008
EREMO DI S.VALENTINO
Partendo dalla chiesa parrocchiale di San Martino, si va al semaforo e quindi, lungo la statale, in direzione nord per imboccare dopo una trentina di metri, a sinistra, via Crocefisso, storica strada per Muslone, stretta tra le muraglie delle limonaie e i terrazzamenti degli oliveti. Incrociata la provinciale, si prosegue lungo la mulattiera in salita e, dopo un altro tratto di acciottolato e un tornante, ci si ritrova di nuovo sull'asfalto; continuando verso Muslone per poche decine di metri, si prende a sinistra la stradina cementata (segnavia n. 30) che porta al Pis (ore 0,45), distinguibile per una caratteristica villetta.
Si va ora lungo lo stretto sentiero sino ad un traliccio in uno spiazzo (ore 0.15), con una meravigliosa vista su Gargnano e sul basso lago, poi si sale verso Sisèngla e ci si immette sulla strada che porta alle case della frazione Sasso (ore 0,15). Tenendo la destra si raggiunge la fontana, dove c'è l'indicazione del segnavia n. 31 per cima Comer; dopo un breve tratto pianeggiante si sale su un dosso roccioso molto panoramico. Alla deviazione per San Valentino, l'itinerario segue in discesa la valletta e, attraverso una porta, immette all'eremo (ore 0,45).
Si tratta di una minuscola costruzione - da una parte addossata alla roccia, dall'altra affacciata a picco sul lago - che la tradizione fa risalire all'epoca della peste dell'anno 1630. Vi si trovano la cappelletta, il luogo per il fuoco, minuscole stanze ricavate anche nella parete rocciosa, una cisterna naturale. Un eremita vi è attestato nel 1684; un altro, Giovanni Marchetti, "di buoni costumi", a metà '700. Anche Geremia Paladini, deceduto nel 1865 dopo 16 anni di vita solitaria, operò per il mantenimento del romitorio, lasciando all'interno la sua silhouette.
* Dislivello in salita: m. 680
* Ore effettive di cammino: 4,30 Difficoltà: E
Orario: